In ossequio alla Circolare del 1924 emanata dal Partito nazionale fascista, all’epoca dalle frequenze dell’E.I.A.R. venivano trasmessi esclusivamente brani scritti e interpretati da compositori italiani che riprendevano nei loro testi temi patriottici, spronando all’eroismo, come quelli interpretati da Rodolfo De Angelis e Miscel.
Alla fine del primo conflitto mondiale si diffuse anche in Italia la “moda” di ascoltare la musica alla radio o con le prime incisioni di musica straniera, in particolare il jazz.
A quel punto, il regime fascista, sempre molto attento alla gestione del consenso anche attraverso i mezzi di comunicazione, subito corse ai ripari ostacolando la diffusione di questa moda delle canzoni straniere che venivano trasmesse alla radio soltanto se tradotte in italiano e interpretate da cantanti rigorosamente italiani, in ossequio alla Circolare del 1924 emanata dal Partito nazionale fascista che stabiliva la presentazione delle canzoni straniere tradotte in italiano.
Di conseguenza anche il nome di Louis Armstrong divenne per l’occasione Luigi Braccioforte, mentre quello di Benny Goodman fu trasformato in Beniamino Buonomo e così via…
Pertanto, dalle frequenze dell’Ente Italiano Audizioni Radiofoniche (E.I.A.R.), che all’epoca era sotto stretto controllo del Ministero per la Cultura Popolare, venivano trasmesse esclusivamente brani scritti e interpretati da compositori italiani che riprendevano nei loro testi temi patriottici, spronando all’eroismo, come del resto possiamo ascoltare in questi due brani di Rodolfo De Angelis ( nome d’arte Rodolfo Tonino), dal titolo: “Strofette panoramiche” e “Una volta non c’era Mussolini”, rispettivamente del 1936 e del 1933 – anche se il più noto è senz’altro “Ma cos’è questa crisi?” – , e quello del tenore romano Miscel [nome d’arte Michele Cimato] intitolato: “IL PAESE DELLA GIOVENTU’ “ inciso nel 1936.
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