ELENA CURTI: l’ultima testimone degli avvenimenti di Dongo

La sua testimonianza, catturata in una coinvolgente intervista, offre una prospettiva unica e intima su un significativo capitolo della nostra storia. Questo documento filmato ci aiuta a scoprire dettagli nascosti e svelare i segreti del passato.

Elena Curti, era la figlia naturale di Benito Mussolini, nata a Milano il 19 ottobre 1922, dalla relazione clandestina del duce – che nel 1921 dirigeva il ‘”Popolo d’Italia” – con la sarta Angela Cucciati, moglie del gerarca fascista Bruno Curti. I due si erano conosciuti allorché la donna andò a chiedergli aiuto per far uscire di prigione il marito, Bruno Curti, che era in carcere per motivi politici. Elena Curti è morta il 17 gennaio 2022, alla veneranda età di 99 anni, nella sua casa di Acquapendente, in provincia di Viterbo, dove si era trasferita nel 2000.

Elena Curti

 Verso le tre e mezza – dichiara sul filo della memoria Elena Curti – quando già Mussolini era spazientito perché questo Birzen, si insomma questo ufficiale tedesco non ritornava dalla possibile intesa con i partigiani. Finalmente alle tre e mezza appare e, dopo un po’ sicuramente, questo ufficiale deve essere andato a riferire quello che era stato il suo incontro con i partigiani e sempre verso le quattro passate rientrano tutti sulla blindo e l’ufficiale tedesco resta fuori dalla blindo appoggiato al finestrino aperto sulla destra andando verso la Svizzera diciamo, e Mussolini che si era seduto al posto del conducente del mezzo e allora ha cominciato a parlare con l’ufficiale tedesco di ciò che era avvenuto in questo incontro.

Allora questo ufficiale spiegava e Mussolini – che parlava perfettamente il tedesco – traduceva a noi che non sapevamo il tedesco e ha detto che allora aveva parlato con i partigiani i quali erano arrivati alla decisione che i tedeschi potevano passare e gli italiani invece non potevano passare e che naturalmente c’era il problema suo di Mussolini che doveva decidere se accettava l’idea che lui si vestisse da tedesco e passasse insieme agli ufficiali, mischiato insieme ai soldati, in modo che passava inosservato.

Naturalmente tutte le parole che Mussolini ha detto non le ha capite nessuno. Tutto il discorso era questo qui e Mussolini sembrava perplesso.

Improvvisamente è intervenuta Claretta Petacci con una voce urlante e con una foga veramente incredibile dice: “Tutti salvateli, tutti salvateli!”

È questo l’ha ripetuto diverse volte in modo ossessivo strillando troppo e poi a me personalmente dava fastidio che questa donna per quanto fosse amica per quanto fosse quello che vuole lei si mettesse, anche appassionatamente, quasi a dare ordini, addirittura come se Mussolini non potesse fare altra cosa che ciò che diceva lei. E mentre c’era tutto il gruppo dei personaggi importanti che assistevano a questa scena, che erano molto in ansia per sapere la decisione di Mussolini, e mi riferisco a Pavolini, Vito Casalinuovo, Idreno Utimpergher, Bombacci e poi sicuramente c’erano altri che non ho neppure visto perché tutto un gruppo che c’era dietro così, tanto è vero che con questo urlare e ripetere così, io mi sono sentita in dovere di dire la signora la smetta però nello stesso momento Casalinuovo con un cenno le aveva perentoriamente detto “basta!”

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© Enzo Antonio Cicchino, 2024

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