La storia di un giovane convintamente fascista che alla fine scopre che il fascismo in cui ha creduto lo ha profondamente deluso, perché, in realtà, quel fascismo non esiste.
La storia di un giovane convintamente fascista che alla fine scopre che il fascismo in cui ha creduto lo ha profondamente deluso, perché, in realtà, quel fascismo non esiste.
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Ma chi è Terragni? Giuseppe Terragni è un giovane convintamente fascista, ma il suo è un fascismo sociale, totalmente idealizzato. Un fascismo che in realtà non esiste. Fa sua e la trasmette nella sua opera quella famosa frase di Mussolini dove dice: “il fascismo è una casa di vetro, deve essere trasparente, visibile a tutti e non deve essere infangata”.
3 Marzo 1943. Giuseppe Terragni. Il più geniale architetto del razionalismo italiano, il Mozart dell’architettura del ventennio, è sottoposto a una terapia di elettroshock presso la Clinica neuropatologica di Pavia.
“Luglio 1941, parto con il CSIR come tenente nel terzo reggimento di artiglieria presso il Quartier generale di corpo di armata autotrasportabile, Bacino del Donec”.
“12 settembre 1941. È qui che ho il battesimo del fuoco. Quante, quante architetture ho pensato tra il rombo dei cingoli e dei cannoni, tra la polvere e i soffi della neve o il suono delle Katiusce. Meraviglie nate qui nella steppa nei momenti di pace di questo viaggio.
Sei in quel momento non è negli occhi il suo grande capolavoro la Casa del Fascio. Terragni crea una casa del fascio totalmente permeata dalla luce e per ottenerla realizza una facciata a maglie rientranti e pareti in vetromattone tutto è visibile, nulla è chiuso alla lista di qualunque cittadino. Il potere deve essere limpido dice Terragni, deve essere onesto, non deve avere nulla da nascondere. Questo, secondo lui, sarebbe dovuto essere il suo fascismo, un fascismo ideale, certo, che noi sappiamo bene non vi fu.
E la metafora che questo suo concetto fosse pura illusione, lo sta a dimostrare la tragedia della sua vita. Ad appena 37 anni fu richiamato militare in guerra. Fu inviato prima in Jugoslavia, poi mandato in Russia. Torna dopo la tragedia, seriamente provato in condizioni tristissime, il fascismo in cui ha creduto, lo ha profondamente deluso, quel fascismo scopre che non esiste. Terragni muore il 19 luglio 1943; qualche giorno dopo lo stesso Mussolini è destituito dal voto del Gran Consiglio. E tuttavia quel che inquieta è che la casa del fascio, questa pietra miliare dell’architettura moderna del 900, continua a trasmettere l’illusione che lui ha avuto l’inside. Di valori presunti del regime che certo non esistevano.
Questi ed altri particolari sono contenuti in questo video.
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© Enzo Antonio Cicchino, 2022
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