mercoledì, 16 Ottobre 2024
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Il “Putsch della birreria” di Monaco

Tra l'8 e il 9 novembre del 1923, alle 20.45, mentre nella birreria Burgerbraukeller di Monaco era in corso una conferenza presieduta da tre commissari del governo bavarese, un manipolo di Stosstrupp, seguito dalla Sturm Abteilung, capeggiato da Adolf Hitler ed altri leaders del Kampfbund, tra cui spiccava Erich Ludendorff, improvvisamente fecero irruzione nella sala proclamando, armi in pugno, che il governo bavarese era stato destituito ed Hitler in persona avrebbe assunto, da quel momento in poi, la direzione politica del nuovo governo.All'ordine perentorio impartito dal feldmaresciallo Erich Ludendorff circa duemila uomini, brandendo la bandiera con la svastica e quella nera-bianca-rossa dell’Impero, presero a marciare in direzione del centro cittadino dove giunsero alle prime luci dell'alba del giorno successivo, con l'intento di liberare Ernst Roehm e i suoi uomini asserragliati nel quartier generale del distretto militare per poi dirigersi verso la centrale Odeon Platz.A quel punto tutto lasciava presagire che quello fosse l'inizio di un colpo di Stato ma, ben presto ci si rese conto che quel maldestro tentativo, passato alla storia come "Putsch della birreria" di Monaco (in tedesco: Bürgerbräu-Putsch), in realtà, non avrebbe sortito gli effetti sperati al punto che, alle 12,30 in punto, le forze dell'ordine subito soffocarono sul nascere quell'aggressione traendo in arresto i responsabili i quali, tuttavia, furono poi condannati a scontare pene molto blande che, in seguito furono finanche condonate.Di conseguenza, nonostante la gravità delle accuse di alto tradimento con che pendevano sul suo capo, il futuro Führer al termine del dibattimento ricevette una condanna di appena 5 anni di reclusione, dei quali, in realtà, alla fine ne sconterà molti …

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Tra l’8 e il 9 novembre del 1923, alle 20.45, mentre nella birreria Burgerbraukeller di Monaco era in corso una conferenza presieduta da tre commissari del governo bavarese, un manipolo di Stosstrupp, seguito dalla Sturm Abteilung, capeggiato da Adolf Hitler ed altri leaders del Kampfbund, tra cui spiccava Erich Ludendorff, improvvisamente fecero irruzione nella sala proclamando, armi in pugno, che il governo bavarese era stato destituito ed Hitler in persona avrebbe assunto, da quel momento in poi, la direzione politica del nuovo governo.

Adolf Hitler legge un giornale durante la sua prigionia a Landsberg.

All’ordine perentorio impartito dal feldmaresciallo Erich Ludendorff circa duemila uomini, brandendo la bandiera con la svastica e quella nera-bianca-rossa dell’Impero, presero a marciare in direzione del centro cittadino dove giunsero alle prime luci dell’alba del giorno successivo, con l’intento di liberare Ernst Roehm e i suoi uomini asserragliati nel quartier generale del distretto militare per poi dirigersi verso la centrale Odeon Platz.

Hitler nella sua cella

A quel punto tutto lasciava presagire che quello fosse l’inizio di un colpo di Stato ma, ben presto ci si rese conto che quel maldestro tentativo, passato alla storia come “Putsch della birreria” di Monaco (in tedesco: Bürgerbräu-Putsch), in realtà, non avrebbe sortito gli effetti sperati al punto che, alle 12,30 in punto, le forze dell’ordine subito soffocarono sul nascere quell’aggressione traendo in arresto i responsabili i quali, tuttavia, furono poi condannati a scontare pene molto blande che, in seguito furono finanche condonate.

Di conseguenza, nonostante la gravità delle accuse di alto tradimento con che pendevano sul suo capo, il futuro Führer al termine del dibattimento ricevette una condanna di appena 5 anni di reclusione, dei quali, in realtà, alla fine ne sconterà molti di meno restando rinchiuso nella sua cella della fortezza bavarese di Landsberg, soltanto per 8 mesi, durante i quali elaborò i principi cardine della teoria nazional-socialista condensati nel libro dal titolo “Mein Kampf” (“La mia battaglia”) che detterà poi al suo fedele compagno Rudolf Hess.

© Giovanni Preziosi, 2017

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