Quando il 25 dicembre 1914 i soldati tedeschi e inglesi con la cosiddetta “tregua di Natale” per una notte e un giorno non furono più nemici.
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Il miracolo del 25 dicembre 1914 quando i soldati tedeschi e inglesi con la cosiddetta “tregua di Natale” per una notte e un giorno non furono più nemici.
Il termine “tregua di Natale” viene adoperato per descrivere una serie di cessazioni delle ostilità non ufficiali che si verificano lungo il fronte occidentale durante il Natale del 1914. La Prima Guerra Mondiale imperversava già da diversi mesi, ma i soldati tedeschi e inglesi uscirono dalle loro trincee, si strinsero le mani e concordarono una tregua in modo da poter seppellire i morti.
Per suggellare questo patto i soldati si cambiarono tra loro cioccolate e sigarette e, alcuni sostengono, persino giocare una partita di calcio.
Ma ecco come andarono realmente le cose nel racconto di un testimone diretto, il caporale Leon Harris del 13esimo battaglione del London Regiment in una lettera scritta ai genitori che stavano a Exeter.
«È stato il Natale più meraviglioso che io abbia mai passato. Eravamo in trincea la vigilia di Natale e verso le otto e mezzo di sera il fuoco era quasi cessato. Poi i tedeschi hanno cominciato a urlarci gli auguri di Buon Natale e a mettere sui parapetti delle trincee un sacco di alberi di Natale con centinaia di candele. Alcuni dei nostri si sono incontrati con loro a metà strada e gli ufficiali hanno concordato una tregua fino alla mezzanotte di Natale. Invece poi la tregua è andata avanti fino alla mezzanotte del 26, siamo tutti usciti dai ricoveri, ci siamo incontrati con i tedeschi nella terra di nessuno e ci siamo scambiati souvenir, bottoni, tabacco e sigarette. Parecchi di loro parlavano inglese. Grandi falò sono rimasti accesi tutta la notte e abbiamo cantato le carole. È stato un momento meraviglioso e il tempo era splendido, sia la vigilia che il giorno di Natale, freddo e con le notti brillanti per la luna e le stelle». Il riferimento al tempo non è di poco conto: «La vigilia — scrive Alan Cleaver nella prefazione al libro La tregua di Natale (Lindau edizioni) che raccoglie molte lettere dei soldati dell’epoca — segnò la fine di settimane di pioggia battente, e una gelata rigida e tagliente avvolse il paesaggio. Gli uomini al loro risveglio si trovarono immersi in un Bianco Natale».
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