Il dirigibile ‘Italia’ raggiunge il Polo alle ore 1.20 del 24 maggio. Il giorno dopo una violenta perturbazione travolge l’intero equipaggio ed alle ore 10.30 l’aeronave ‘Italia’ precipita al suolo scaraventando sul ghiaccio dieci uomini.
Il dirigibile ‘Italia’ raggiunge il Polo alle ore 1.20 del 24 maggio. Il giorno dopo una violenta perturbazione travolge l’intero equipaggio ed alle ore 10.30 l’aeronave ‘Italia’ precipita al suolo scaraventando sul ghiaccio dieci uomini.
Getting your Trinity Audio player ready...
|
Umberto Nobile nasce a Lauro, piccolo paese in provincia di Avellino, il 21 gennaio 1885. Laureatosi a pieni voti come ingegnere meccanico a Napoli nel 1908, entra a ventisei anni nel Battaglione Specialisti del Genio di Roma. Con l’entrata in guerra del Paese nel 1915, Nobile è assunto nello Stabilimento militare di Costruzioni Aeronautiche (SCA) di Roma, dove dimostra le sue eccezionali capacità di progettista prendendo parte alla costruzione del dirigibile ‘O’ (1916), un modello destinato all’esplorazione marina.
In un periodo ancora pioneristico, durante il quale l’aeronautica non ha pienamente superato lo stadio sperimentale (del resto il primo volo dei fratelli Wright risale al 1903), Nobile concentra i propri sforzi sulla tecnologia del dirigibile. Nel 1921 il suo dirigibile ‘Roma’, eccezionale per dimensioni e velocità, viene venduto agli Stati Uniti e dai governi di tutto il mondo arrivano le commesse d’acquisto la serie ‘N’, presentata per la prima volta nel 1922. La grande occasione per Nobile arriva nel 1925, quando viene contattato dall’esploratore norvegese Roald Amundsen, celebre per aver superato il Passaggio a Nordovest nel 1906 e per aver raggiunto il Polo Sud nel 1911.
La spedizione, organizzata dai norvegesi e finanziata dall’americano Lincoln Ellsworth, è completamente affidata per quanto riguarda la parte tecnica ad Umberto Nobile che, ottenuta il benestare del Governo Italiano, si occupa anche della preparazione dell’equipaggio. Il 10 aprile 1926, il dirigibile ‘Norge’ decolla dall’aeroporto romano di Ciampino, per arrivare dopo diverse tappe alla base artica della Baia del Re, sulle isole norvegesi Svalbard, il 7 maggio. Attraversando inesplorate distese di ghiaccio, l’aeronave raggiunge il Polo Nord alle ore 1.30 del 12 maggio 1926 e, annunciato via radio il successo a tutto il mondo, prosegue poi lungo la propria rotta verso l’Alaska. Il 15 aprile 1928, la seconda spedizione di Nobile parte da Milano per raggiungere la Baia del Re il 6 maggio, e dirigersi quindi verso il Polo.
Dopo due voli esplorativi, estremamente importanti per il loro valore scientifico (poiché accertano l’assenza di terre emerse nella regione artica, verificano la sterilità e la bassa ionizzazione dell’aria, rilevano profondità marine e le derive dei ghiacci), il dirigibile ‘Italia’ raggiunge il Polo alle ore 1.20 del 24 maggio. Il giorno dopo però una violenta perturbazione travolge il dirigibile durante il volo di rientro: così alle ore 10.30 del 25 maggio, l’aeronave ‘Italia’ precipita al suolo scaraventando sul ghiaccio dieci uomini, per riprendere poi quota in balia della tempesta trascinando via il resto dell’equipaggio. I superstiti, per oltre un mese, affronteranno le avverse condizioni climatiche riparati da un accampamento di fortuna che prenderà il nome di ‘tenda rossa’.
I segnali di soccorso lanciati per cinque giorni non vengono captati dalla nave di supporto Città di Milano, solamente il 2 giugno, dopo la partenza di tre superstiti (Mariano, Zappi, Malmgren) alla disperata ricerca della terraferma, un radioamatore russo riceve il messaggio di SOS e lo diffonde alle autorità. Si attiva così una spedizione internazionale di soccorso, il primo esempio in assoluto nell’ambiente polare. Parte dei reperti di queste trasvolate sono oggi custoditi presso il Centro Documentazione “U. Nobile” annesso al Museo Storico dell’Aeronautica Militare di Vigna di Valle (Roma).
Thank you for subscribing to the newsletter.
Oops. Something went wrong. Please try again later.