Il 12 settembre 1975, in una nota clinica privata nel pieno centro del capoluogo irpino, scoppiò un’epidemia di salmonellosi che, in un batter d’occhio, attirò le attenzioni dei maggiori quotidiani nazionali.
Il 12 settembre 1975, in una nota clinica privata nel pieno centro del capoluogo irpino, scoppiò un’epidemia di salmonellosi che, in un batter d’occhio, attirò le attenzioni dei maggiori quotidiani nazionali.
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Il 12 settembre 1975, in una nota clinica privata nel pieno centro del capoluogo irpino, scoppiò un’epidemia di salmonellosi che, in un batter d’occhio, attirò le attenzioni dei maggiori quotidiani nazionali i quali non esitarono ad inviare ad Avellino i loro cronisti per ricostruire, con dovizia di particolari, questa raccapricciante vicenda che passò tristemente alla storia come la “strage dei neonati”.
Difatti, già il 2 settembre si era verificato inopinatamente il decesso di una bambina a causa delle precarie condizioni igienico-sanitarie del reparto pediatrico. A distanza di pochi giorni, per l’appunto il 12 settembre, si registrarono altre quattro vittime indotte dalla salmonellosi.
Naturalmente la gravità della situazione ebbe anche, inevitabilmente, dei risvolti giudiziari che chiamarono in causa i responsabili medici di questa struttura sanitaria (tra cui il proprietario ed primario pediatra), il primario analista dell’ospedale civile di Avellino, l’ufficiale sanitario comunale, nonché il medico provinciale – che, nel frattempo, si era reso irreperibile – anche perché, dal 17 settembre successivo, il numero delle vittime incominciò ad aumentare vertiginosamente raggiungendo quota 19 il 28 settembre.
Il caso dell’epidemia di salmonellosi di Avellino giunse anche in Parlamento, divenendo oggetto di discussione in occasione della seduta della Camera dei deputati del 23 settembre di quello stesso anno, presieduta da Sandro Pertini, con un intervento molto acceso del deputato missino Giuseppe Niccolai. il quale non si lasciò sfuggire l’occassione per lanciare i suoi strali contro la classe dirigente irpina responsabile, a suo avviso, di gravi inadempienze e complicità.
Ecco qui di seguito come alcuni quotidiani nazionali ed internazionali ricostruirono questa vicenda.
L’eco di questa triste vicenda varcò anche i confini nazionali al punto che, persino il prestigioso quotidiano statunitense The New York Times, nell’edizione del 25 settembre, riportò i fatti accaduti in un articolo intitolato “Two italian doctors arrested in the deaths of 17 infants”, che riportiamo qui di seguito:
ROME, Sept. 24—Two physicians in Avellino, near Naples, have been arrested in connection with the deaths of at least 17 newborn babies from salmonella poisoning in the last two weeks.
Dr. Carmine Malzoni, owner and director of the Villa Dei Platani, a clinic in the southern city, and Dr. Amedeo Guarino, head of the laboratory that carried out analyses on the infants, were charged last night with having “culpably caused the spread of disease.” They were taken to a Naples jail.
Dr. Guarino is charged with having delayed notifying the provincial authorities of the danger of epidemic, Dr. Malzoni with “negligence and inattention.”
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