Palatucci: “Perché merita di essere un giusto”

Nel pregevole lavoro di Giovanni Preziosi illustrate alla luce di fonti documentarie inedite le ragioni per cui l'ex Questore Reggente di Fiume, Giovanni Palatucci, merita di essere ancora considerato un uomo "Giusto".

di Andrea Massaro - Storico e Direttore emerito Arch. Storico Comune di Avellino 361 Visualizzazioni
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Ripropongo, qui di seguito, la recensione curata da Andrea Massaro sulle pagine de Il Mattino nell’edizione dell’11 marzo 2015, del mio libro intitolato: L’AFFAIRE PALATUCCI. “giusto” o collaborazionista dei Nazisti?: un dettagliato reportage tra storia e cronaca alla luce dei documenti e delle testimonianze dei sopravvissuti” (Edizioni Comitato Pataucci, Campagna, Salerno, 1a 2015 – pagine 80), dedicato alla nobile figura dell’ex Questore Reggente di Fiume, l’irpino Giovanni Palatucci, che proprio a partire dal 15 novembre 1937, appena ventottenne, fu trasferito alla Questura di Fiume, dove gli fu affidata il delicato compito di dirigere l’Ufficio Stranieri con la qualifica di Commissario.


“Preziosi: perché Palatucci merita di essere un giusto”

di Andrea Massaro

Il Mattino, 11 marzo 2015

© Andrea Massaro, 2015

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di Andrea Massaro Storico e Direttore emerito Arch. Storico Comune di Avellino
(Macerata Campania, 1938 - Avellino, 2023), casertano di nascita ma avellinese d’adozione, ha diretto per lunghi anni l’Archivio Storico del Comune di Avellino. Ha al suo attivo numerose pregevoli pubblicazioni riguardanti la storia di Avellino e non solo. L’ultima in ordine cronologico s’intitola: “Almanacco della città. Avellino... giorno dopo giorno”. Un viaggio lungo un anno attraverso la storia di Avellino. Trecentosessantasei tappe per esplorare i momenti salienti dello sviluppo del capoluogo irpino e dintorni, tra eventi importanti, personaggi chiave, luoghi meravigliosi e progresso tecnologico. L'itinerario si estende dai primi secoli dopo Cristo all'epoca contemporanea, con una concentrazione di episodi tra l'Ottocento e il primo Novecento, l'arco di tempo che ha testimoniato maggiormente la trasformazione e l'evoluzione della città; molti eventi, inoltre, sono legati al sisma che colpì tragicamente l'Irpinia nel 1980, sconvolgendo l'esistenza dei suoi abitanti in maniera indelebile.

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