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Il 15 gennaio del 2018, l’Istituto per la Memoria dei Martiri e degli Eroi dell’Olocausto Yad Vashem, dopo accurate indagini, ha deciso di conferire questa alta onorificenza ai due coniugi monterchiesi, Gonippo e Nova Massi, perché nel corso degli anni roventi del secondo conflitto mondiale, quando fu sferrata in grande stile a “soluzione finale” del popolo ebraico, a repentaglio della propria vita, senza alcuna esitazione, ospitarono nella propria abitazione che sorgeva in località Vicchio a Monterchi per l’appunto, due famiglie ebree di origine slovena composte dalla diciottenne Oly, al secolo Olga Lukac, che parlava cinque lingue e suonava il pianoforte, la quale con la sua famiglia e quella degli zii, erano ormai destinate al campo di concentramento di Renicci.
Correva l’anno 1942 quando, in pieno inverno le due famiglie slovene, come del resto tante altri loro correligionari, da Lubiana a bordo di uno di quei vagoni piombati adoperati per la deportazione degli ebrei furono trasferiti ad Anghiari. Nella località di Renicci in quel periodo furono destinati oltre 10.000 prigionieri. Tuttavia, proprio quando ormai la loro sorte sembrava segnata, la famiglia Lukac incontrò sulla propria strada i coniugi Gonippo e Nova Massi che, senza battere ciglio, subito si offrirono di ospitarli nella loro abitazione in località Vicchio a Monterchi prendendosi cura di tutti loro scongiurando così il pericolo che incombeva su di loro, tant’è che grazie a quel loro provvidenziale intervento non giunsero mai al campo di concentramento di Renicci.
La famiglia di Olga Lukac rimase nascosta a Vicchio, lontana da occhi indiscreti, fino alla fine della guerra, dopodiché decisero di far ritorno in Slovenia sani e salvi.
A ricevere questo importante riconoscimento, purtroppo, non sono stati i due audaci coniugi Gonippo e Nova Massi, scomparsi purtroppo nel 1976, ma i loro eredi che attualmente abitano proprio in quella casa che nascose le due famiglie ebree ferocemente braccate dai nazifascisti.
Nel corso della cerimonia, dopo i saluti del sindaco Alfredo Romanelli e l’intervento dei rappresentanti delle autorità locali e le testimonianze dei salvati e dei loro salvatori, infine fu affidata la prolusione a Sara Ghilad dell’ambasciata di Israele in Italia che consegnò ufficialmente l’onorificenza di “Giusto tra le Nazioni” in memoria di Gonippo e Nova Massi nelle mani dei loro discendenti.
© Giovanni Preziosi, 2023
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