Saverio Polito e il viaggio di Rachele a Rocca delle Caminate il 4 agosto 1943

Il memoriale di Canali, alias Capitano Neri, fa un elenco assai dettagliato di tutti i valori, dei preziosi requisiti a Mussolini e agli altri elementi del governo fascista della Repubblica sociale italiana, accompagnato da una meticolosa descrizione del contenuto della Borsa del duce che conteneva una serie di dossier di personaggi minori, di Commissari di polizia e di questori, che ebbero un grande rilievo nel suo arresto, come Giuseppe Morazzini, Carmelo Marzà, Giovanni Frignani e Saverio Polito. Quest'ultimo era un ispettore generale di polizia il quale fu incaricato da Badoglio di trasferire, il 2 agosto del 1943, Rachele Mussolini e i suoi figli da Villa Torlonia a Rocca delle Caminate rendendosi artefice, durante il tragitto, di aggressione sessuale ai danni della moglie del duce

di Enzo Antonio Cicchino - Documentarista, Fondatore di "Erodoto TV" 1.3k Visualizzazioni
11 Min Letti
Getting your Trinity Audio player ready...

Cari spettatori di Erodoto, abbonati e non abbonati, oggi incontriamo un personaggio importante che avete ascoltato mesi fa a proposito della cattura, da parte dei tedeschi sul Gran Sasso, di Mussolini. Oggi torniamo sempre sull’argomento Duce, ma da un’altra prospettiva che si riallaccia ad un articolo appena pubblicato alcuni giorni fa.

Ecco Massimo di che si tratta?

Si tratta in sintesi di alcuni elementi, contenuti all’interno del memoriale Canali alias capitano Neri, che Mario Altieri ha raccontato per la prima volta nella tua trasmissione qualche mese fa, portandoli a conoscenza del pubblico e della comunità storica. All’interno di questo memoriale ci sono tutta una serie di elementi che lasciano propendere sin dall’inizio per la veridicità di questo memoriale. Nell’attenta lettura di questo memoriale e poi attraverso la lettura del libro di Altieri, mi sono convinto che questi documenti costituiscono un elemento di assoluto rilievo per quanto riguarda la certificazione e l’originalità di questo di questo memoriale. In particolare, quando si ci si riferisce al contenuto della borsa che Mussolini portava con sé c’è tutta una serie di fascicoli, dei quali poi successivamente parleremo brevemente, riferirti a personaggi minori che mi fanno credere che proprio per il loro scarso rilievo storico la presenza dei loro fascicoli all’interno della borsa di Mussolini fosse da attribuirsi a fatti che solo il duce in quel frangente poteva conoscere, perché sono fatti che sono più o meno sconosciuti ai più ancora oggi.

Ecco, infatti, mi sono chiesto anch’io per quale motivo se li portava dietro se erano così insignificanti da un punto di vista storico? E questo l’ho attribuito un po’ ad una certa bizzarria che parecchie volte Mussolini ha mostrato.

Ma sai, insomma, dei memoriali a seguito di Mussolini se ne parla praticamente da sempre, dall’immediato dopoguerra, ad esempio, il famoso carteggio Mussolini-Churchill, eccetera eccetera. Ora il memoriale di Canali fa un elenco assai dettagliato di tutti i valori, dei preziosi che sono stati sequestrati alla colonna di Dongo a Mussolini ed agli altri elementi del governo fascista della Repubblica sociale italiana, ma fa anche un dettagliatissimo elenco, come dicevo del contenuto della Borsa di Mussolini. Allora, all’interno di questi documenti contenuti nella borsa, oltre a esserci documenti riferiti e riferibili a personaggi di assoluto rilievo, come il famoso carteggio Mussolini-Churchill, documenti che riguardano le sue relazioni con Hitler e altre situazioni di geopolitica internazionale e quindi documenti di assoluto rilievo, c’è tutta una serie di fascicoli che sono riferiti a personaggi che hanno a che fare con il 25 luglio, ovvero la caduta di Mussolini e in particolare il suo arresto.

Ora, se posso capire che all’interno di una serie di dossier possano esserci iI dossier di Castellano, di Roatta, di Badoglio, di Grandi che sono comunque personaggi che hanno avuto un grande rilievo in quella che fu la caduta di Mussolini, e poi la sua deposizione e il suo arresto, noi troviamo una serie di personaggi minori, di Commissari di polizia o di questori che non avrebbero ragione di essere tra quelle carte. Allora, ad esempio, c’è nel fascicolo classificato da Canali e riportato nel libro di Altieri, la presenza di Giuseppe Morazzini, che era un questore incaricato della sicurezza di Casa Reale, che poi, andando ad analizzare, scopriamo che era quello che coordinò l’arrivo dei mezzi dei militari che poi presero parte all’arresto di Mussolini una volta uscito da casa Savoia nel pomeriggio del 25 luglio.

C’è poi Carmelo Marzà, che era un semplice Commissario di polizia che prese parte al viaggio di Mussolini da Casa Reale fino alla caserma dei carabinieri a via Pastrengo, dove Mussolini fu detenuto nelle prime ore. Quindi ha fatto il viaggio all’interno dell’ambulanza e poi è scomparso.

C’è poi una cartella a Giovanni Frignani, che era il Colonnello dei carabinieri, comandante della piazza di Roma che coordinò su ordine del re tutta l’operazione di arresto di Mussolini. E poi c’è una cartella riferita a Saverio Polito che era un ispettore generale di polizia il quale fu incaricato da Badoglio di curare la sicurezza e la detenzione di Mussolini nel primo periodo in cui lui fu trasferito prima prima a Ponza e poi alla Maddalena. In seguito Polito ebbe un incidente di cui magari parleremo e fu sostituito da Raffaele Gueli. Quindi la presenza di queste cartelle e di questi personaggi che ancora oggi sono conosciuti agli storici, agli addetti ai lavori, perché se tu parli con chiunque si interessa di storia a livello non approfondito gli chiedi chi era Giovanni Frignani non te lo so dire, tantomeno conosce Saverio Polito. Quindi queste cartelle hanno attirato la mia attenzione, ma la attirata soprattutto ha attirato la mia attenzione, soprattutto la cartella di Saverio Polito perché, come ho già detto, fu incaricato da Badoglio della custodia di Mussolini. Allo stesso tempo Saverio Polito, il 2 agosto del 1943, fu incaricato di trasferire Rachele Mussolini e i suoi figli da Villa Torlonia a Rocca delle Caminate. Durante questo trasferimento avvenne qualcosa di estremamente increscioso, ossia Rachele Mussolini fu molestata sessualmente da Saverio Polito. Questa vicenda è venuta alla luce attraverso il biografo di Polito, lo scrittore Sebastiano Vassalli, il quale asserisce in un suo volume dal titolo l’italiano, che contiene una serie di monografie, viene raffigurato l’italiano alla voce “Trasformista” ha pensato bene di inserire la figura di Saverio Polito, il quale è passato dall’OVRA all’antifascismo, alla Repubblica, e infine fu implicato nello scandalo relativo alla morte di Wilma Montesi negli anni ’50, che decretò la fine della sua carriera. Quindi era un po’ quello che si dice un uomo per tutte le stagioni.

Saverio Polito e Rachele Guidi Mussolini. Sullo sfondo il Memoriale Canali

Quindi, nel fare il profilo di questo personaggio, racconta dei fatti accaduti il 2 agosto del ’43, ovvero in questo famoso viaggio in cui Rachele Guidi asserì che l’ispettore generale di polizia «riuscì a portare la mia mano tra le sue luride vergogne». In seguito, il 4 aprile del ’44, Rachele Mussolini si recò presso un commissariato di pubblica sicurezza e di fronte al tenente di polizia Alberto Maddalena, denunciò Polito per aggressione sessuale. Polito, che era già stato rinviato al Tribunale speciale per la difesa dello Stato di Bergamo il 16 gennaio 1944 per la sua attività cospiratoria. In più si aggiunge questa denuncia di Rachele Mussolini. Il fatto non è secondario, perché lo stesso Mussolini da carte d’archivio che io ho reperito, il 23 agosto 1944 invia attraverso il suo segretario particolare Cellai al Tribunale speciale per la difesa dello Stato a Bergamo il fascicolo relativo a Polito, quindi, questo dimostra che Mussolini aveva un motivo ben preciso, cioè un motivo di accanimento specifico nei confronti del personaggio che potrebbe essere dovuto proprio a ciò che Polito commise nei confronti di sua moglie e non solo perché Rachele Mussolini negli anni ’50, in un’intervista raccontò che non soltanto lei fu molestata sessualmente. La stessa figlia, Edda fu costretta a stare un’ora svestita di fronte a Polito e ad altri agenti di polizia, i quali la offesero in continuazione. Quindi sempre in occasione del viaggio, il 2 agosto 1943, durante il trasferimento da Villa Torlonia a Rocca delle Caminate. Allora tutto questo incartamento che a tutt’oggi è praticamente sconosciuto, che era a maggior ragione impossibile conoscere in nell’imminenza dei fatti. Polito fu processato poi dal Tribunale speciale per la difesa dello Stato a Bergamo. Tutti questi documenti sono classificati come segreti, non ci fu alcuna pubblicità e fu condannato per atti di violenza e congiunzione carnale commessa con abuso della qualità di pubblico ufficiale. In seguito a tale denuncia, nel marzo 1945, il Tribunale speciale per la difesa dello Stato lo condannò a ventiquattro anni di reclusione per «atti di libidine violenta» e «congiunzione carnale commessa con abuso della qualità di pubblico ufficiale», anche se questa condanna fu poi annullata nel 1956.

Quindi l’interesse preciso di Mussolini nel trasferire con puntigliosità il fascicolo di Polito al Tribunale speciale per la difesa dello Stato mi fanno pensare che forse si trattò di qualcosa di più relativamente a una mano nelle parti intime, ma questo non è un qualcosa che ci interessa, perché comunque sia un aspetto gravissimo, ma tutto sommato, rispetto a quello che interessa a noi, può essere considerato secondario, perché a noi interessa il motivo per cui quella cartella era lì nella borsa di Mussolini.

Tutti gli altri particolari li potete apprendere ascoltando la videointervista.

Per iscrivervi al Canale di ERODOTO TV cliccate qui sotto

© Enzo Antonio Cicchino, 2023

Tutti i diritti riservati. Tutti i contenuti pubblicati in questo articolo sono protetti da copyright e non possono, né in tutto né in parte, in qualsiasi forma o tramite qualsiasi mezzo, essere utilizzati, modificati, copiati, pubblicati o riprodotti senza il consenso scritto dell’Autore e la citazione della fonte.

Share This Article
di Enzo Antonio Cicchino Documentarista, Fondatore di "Erodoto TV"
Follow:
Enzo Antonio Cicchino è nato a Isernia nel 1956. Allievo di Mario Benvenuti a Pisa. Assistente alla regia di Paolo e Vittorio Taviani e di Valentino Orsini. Documentarista, autore e conduttore televisivo di numerosi programmi di Storia. Fondatore ed Editor di "Erodoto TV". Ha lavorato otto anni a “Mixer” e venti a “La Grande Storia” di Rai3. Ha raccontato in video numerosi episodi inerenti il fascismo, la Creazione dell'Impero, Tracce dell'Architettura del Ventennio, Città Nuove sulle città di fondazione. Propaganda e Giovinezza sull'educazione e la cultura del Ventennio. Ed ancora ha narrato i molti segreti di Mussolini, tra cui quelli di la Marcia su Roma, Attentati, Misteri della morte, Trafugamento della salma. Nel 1995 ha creato il sito www.larchivio.com. Ha pubblicato un romanzo La Fonte di Mazzacane, un libro di racconti Centocelle di Nani; una trilogia per il teatro Prima dello specchio, editore La Rondine. Con Mursia ha pubblicato Il Duce attraverso il Luce (2010), Caccia all'oro nazista (2011), Correva l'anno della vendetta (2013), Il Carteggio (2016). Gerarchi (2019) più altri volumi di Storia con altri editori, tra questi Invasioni - MnM (2017).

Solverwp- WordPress Theme and Plugin

Exit mobile version